A Piacenza il vino educa i ragazzi al consumo consapevole
Diffondere tra i giovani conoscenze e competenze specifiche sul vino e, allo stesso tempo, educarli al bere consapevole, aiutandoli a diventare a loro volta ambasciatori di uno stile di vita sano ed equilibrato tra i loro pari e nei confronti degli adulti. E’ il duplice obiettivo di un innovativo progetto formativo rivolto al mondo della scuola partito in questi giorni a Piacenza che, attraverso un approccio partecipativo e un gioco di squadra tra istituzioni, produttori di vino, forze dell’ordine, università e associazioni impegnate in prima linea nel contrasto all’abuso di sostanze, mira a promuovere un consumo intelligente e moderato di bevande alcoliche tra i ragazzi.
A metterlo a punto andando oltre alla propria mission consolidata dal 1986, quella di valorizzare i vini locali a denominazione d’origine, è il Consorzio Tutela Vini DOC Colli Piacentini, che ha deciso di impegnarsi in prima persona per la crescita a tutto tondo dei futuri professionisti del settore enogastronomico e la creazione di una comunità di consumatori capaci di sviluppare un approccio critico al consumo di alcol.
“Attraverso questo progetto – afferma il Presidente del Consorzio Marco Profumo – entriamo nelle scuole per parlare di vino agli studenti con un linguaggio semplice e coinvolgente, presentando le sue peculiarità rispetto alle altre bevande alcoliche, la filiera produttiva, i legami con il territorio e le nostre tradizioni. Offriamo ai giovani gli strumenti per valutare la qualità e la complessità di ciò che consumano, aiutandoli a capire che bere un calice di vino può essere un’esperienza sociale e culturale ben più appagante e meno rischiosa di un semplice momento di sballo o evasione”.
Il primo incontro si è tenuto martedì 14 maggio con gli studenti di alcune classi quarte e quinte del Campus Agroalimentare Raineri-Marcora (sedi di Piacenza e Castel San Giovanni). A raccontare ai ragazzi cos’è un vino DOC, quali sono quelli piacentini, l’impatto ambientale e culturale della produzione sul territorio, ma anche come si legge un’etichetta, quali tutele esistono per i consumatori e gli aspetti che è bene conoscere quando si fa una scelta d’acquisto sono stati Marco Profumo e Vittorio Barbieri, autore dell’Atlante del Vino Piacentino (Edizioni Officine Gutenberg). Mentre venerdì 31 maggio il focus sarà sul vino come alimento, sulle sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali e sull’importanza del consumo consapevole grazie alla presenza di Michela Lambri, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Danilo Lazzaro, autore di libri e spettacoli teatrali sulle dipendenze, e le testimonianze dirette sulle diverse forme di abuso e i rischi connessi portate da operatori di associazioni impegnate a vario titolo su questo fronte.
Unendo lezioni teoriche a incontri in aziende vitivinicole, il progetto favorisce un apprendimento esperienziale che va oltre la mera acquisizione di nozioni. Attraverso l’insegnamento della degustazione il percorso formativo stimola nei ragazzi riflessioni sui propri universi emotivi, troppo spesso ignorati e che, purtroppo, in alcuni casi finiscono per manifestarsi in maniera dirompente anche attraverso condotte a rischio come l’abuso di alcol o la guida in stato di ebbrezza. A rendere l’apprendimento flessibile e adattabile alle esigenze di un pubblico giovane e tecnologicamente avanzato è anche l’uso di risorse online, videolezioni accessibili dal sito del Consorzio che estendono il raggio d’azione del progetto e incoraggiano anche un approccio autodidattico e proattivo allo studio del vino, rendendo l’istruzione enologica più inclusiva e diffusa.
“Sotto quest’ultimo profilo – sottolinea Marco Profumo – si tratta anche di un investimento strategico nel futuro del settore vinicolo di Piacenza. C’è infatti sempre più necessità di un’educazione enologica che non sia solo accademica, ma anche emotivamente coinvolgente e socialmente responsabile. E’ un impegno per preservare e valorizzare il ricco patrimonio vinicolo del nostro territorio, promuovendo al contempo uno stile di vita consapevole e rispettoso delle tradizioni, dell’ambiente e del futuro delle nuove generazioni”.