Adozioni in vigna, tante esperienze in tutta Italia
Riscoprire territori agricoli unici e partecipare alla loro salvaguardia, conoscere da vicino le fasi della produzione di un vino dalla campagna alla cantina, stringere relazioni personali con quei vignaioli che attraverso il loro prezioso lavoro tutelano il paesaggio e propongono prodotti artigianali di qualità. Sono alcuni benefici delle adozioni in vigna che in questi giorni stanno mettendo radici anche sulle colline dell’Emilia Romagna, del Veneto e delle Marche. Comparsa per la prima volta in Piemonte una decina d’anni fa, la possibilità di adottare filari d’uva da parte di singoli cittadini si è diffusa successivamente a macchia di leopardo tra diverse regioni e sta vivendo una nuova riscoperta nel periodo della ripresa dopo il lockdown.
La formula dell’adozione in vigna è semplice: per un anno intero una cantina concede in adozione uno dei propri filari sui quali viene apposto un cartellino con il nome dell’adottante, il quale riceve un vero e proprio certificato d’adozione. Nel corso dell’anno a chi sceglie di aderire a questa esperienza ad alto tasso di coinvolgimento emotivo sono inviate fotografie del filare scelto per consentirgli di osservarne da vicino i cambiamenti stagionali e gli sono garantiti alcuni benefici riservati. Si va dalle bottiglie del vino prodotto con le uve di quel filare a visite guidate in vigna e in cantina fino a degustazioni, merende, pranzi con i vignaioli e altre esperienze da vivere in prima persona. Se per chi ama il mondo del vino o è in cerca di qualcosa di diverso e unico l’adozione in vigna rappresenta un’opportunità originale, per le aziende agricole che non vendono i propri vini attraverso la grande distribuzione e hanno sofferto fortemente la chiusura prolungata di ristoranti ed enoteche è anche un piccolo aiuto in un momento di difficoltà oltre che un’occasione per far conoscere il proprio lavoro in presa diretta.
Le adozioni in vigna in Italia
In questi giorni ad aver lanciato l’esperienza delle adozioni in vigna sulle colline della provincia di Forlì-Cesena sono state quattro cantine con diverse opportunità di partecipazione al progetto. A Mercato Saraceno Tenuta Casali offre la possibilità di adottare un filare di Famoso, vino bianco per eccellenza del territorio della Valle del Savio, o del Sangiovese da cui nasce la riserva della cantina “Quartosole” (scopri di più). Un vero e proprio atto d’amore nei confronti dell’Albana è il doppio progetto di adozione che si sviluppa sulle colline di San Carlo di Cesena tra i filari di Tenuta il Plino, cantina che vinifica quest’uva in due differenti modalità, la versione secca e quella passita con muffa nobile.
Sui colli di Bertinoro le occasioni di adozione arrivano da Tenuta Diavoletto e Fattoria Ca’ Rossa, che offrono anche la possibilità di ricevere bottiglie personalizzate agli adottanti di una porzione di vigna. Nel primo caso è possibile stringere una relazione speciale con un filare di Sangiovese da cui nasce il cru aziendale “A.Mare”, tra i vini più apprezzati dagli estimatori di questa cantina. Nel secondo caso, invece, la proposta di adozione riguarda la vigna di Albana da cui nasce il vino “Placidia”, omaggio all’imperatrice Galla Placidia, grande estimatrice di questa bevanda e da cui deriverebbe, secondo la leggenda, il nome stesso di Bertinoro. Tutte le cantine hanno reso note le informazioni dettagliate sui progetti di adozione proposti attraverso i propri siti web e social media.
Nella vicina Emilia è la cantina Vigna Cunial ad aver proposto le adozioni in vigna sui colli di Traversetolo, in provincia di Parma, dove i filari di Malvasia, Barbera e Cabernet offrono tre diverse esperienze di adozione.
In Veneto l’azienda agricola Davide Vignato di Gambellara, piccolo terroir vulcanico di grande pregio sulle colline di Vicenza, ha messo in adozione i filari di Garganega e Durella offrendo alcune esperienze di scoperta dell’area molto coinvolgenti.
Nelle Marche, sulle colline di Offida (Ascoli Piceno) la cantina biologica Terra Argillosa propone due diverse esperienze di adozione in vigna dedicata ad altrettanti vitigni autoctoni del territorio, l’Incrocio Bruni 54 e il Montepulciano. In entrambi i casi, oltre alle bottiglie di vino prodotto nel tratto di vigna adottato, chi sceglie di vivere quest’esperienza ha diritto a una visita in vigna e in cantina con degustazione guidata in compagnia dei vignaioli.