Bologna Wine, un libro racconta la viticoltura del capoluogo emiliano
Un viaggio nelle terre del vino di Bologna e provincia insieme a compagni appassionati delle cose buone. E’ stato presentato nei giorni scorsi “Bologna Wine”, pubblicazione sul territorio vitivinicolo bolognese realizzato da A.I.E.S. (Accademia Internazionale Enogastronomi Sommeliers). Il libro è fondamentalmente diviso in due parti principali: un’introduzione storico-ampelografica e le schede delle aziende visitate.
Nella prima parte ampio spazio viene dato alla storia della vite e del vino nella provincia di Bologna: partendo dalla vitivinicoltura in epoca etrusca, si arriva fino ai giorni nostri, attraversando l’epoca di dominazione romana, il Medioevo, l’Ottocento con l’arrivo delle principali malattie legate alla vite e infine il XX secolo con le due Guerre Mondiali e la successiva ripresa. Un altro importante capitolo si concentra su vino e terroir: dalla composizione chimica e fisica dei terreni alla loro formazione geologica, dal clima dei colli bolognesi e imolesi (con un focus sull’andamento climatico delle ultime annate) alle principali forme di allevamento della vite utilizzate. Dopo qualche dato numerico sui vitigni coltivati in provincia, con la distinzione tra la parte emiliana e quella romagnola, si arriva alla presentazione dei vitigni autoctoni e tradizionali del territorio: Albana, Alionza, Montù, Pignoletto/Grechetto gentile, Trebbiano romagnolo, Barbera, Negretto, Sangiovese e Uva del Fantini. Non potevano mancare, ovviamente, un approfondimento sulla cucina bolognese e l’abbinamento con i vini del territorio, oltre a un capitolo sulle denominazioni di pertinenza dell’intera provincia bolognese e sull’operazione che ha previsto il cambio della normativa vigente con la sostituzione del nome del vitigno Pignoletto con Grechetto gentile.
La seconda parte del libro è invece composta da 68 schede aziendali: nel periodo da maggio a settembre 2015 i sommelier A.I.E.S. coinvolti nel progetto hanno girato l’intera provincia bolognese, prendendo appuntamento con le cantine loro affidate: il risultato è una mappatura della provincia, partendo dalla sua parte emiliana (Valsamoggia) fino ad arrivare a quella romagnola (Imola). Alla fine del libro i “Vini da Ricordare”, quelli che durante le degustazioni hanno colpito dal punto di vista della filosofia produttiva, del rispetto del territorio e della tradizione.