Ecco la nuova guida “Emilia Romagna da bere”, 119 vini top in regione
E’ uscita la nuova edizione della guida “Emilia Romagna da Bere e da mangiare”. Centodiciannove vini top, oltre 1.000 etichette descritte e valutate da esperti sommelier, itinerari culturali ed enogastronomici, un viaggio trai cibi Dop e Igp dell’Emilia Romagna, territorio con il maggior numero di certificazioni europee, la scoperta dei terroir e degli autoctoni e una sezione dedicata agli olii di qualità: anche quest’anno la pubblicazione edita da PrimaPagina insieme alle sezioni Emilia e Romagna dell’Associazione italiana sommelier non ha tradito le attese e si conferma un utile vademecum sia per gli esperti wine lover sia per chi si avvicina per la prima volta al mondo di Bacco.
La guida mappa circa 280 cantine e aziende vitivinicole distribuite da Piacenza a Rimini e 1000 nuovi vini con relative indicazioni di prezzo, vitigni e terroir, degustati alla cieca dalle commissioni dei sommelier Ais e abbinati al meglio della gastronomia regionale e italiana. A ciascun vino presente è stata assegnata una valutazione di merito: complessivamente sono 119 le eccellenze, vale a dire i vini giudicati al top dai sommelier Ais Emilia e Romagna (punteggio superiore a 85/100), che hanno preso in considerazione le caratteristiche organolettiche di spumanti, vini secchi e passiti. Una curiosità per gli amanti della statistica: per la seconda volta in undici edizioni della pubblicazione, le cantine dell’Emilia hanno superato quelle della Romagna nel punteggio massimo (67 contro 52).
Entrando nel merito delle 119 le eccellenze (lo scorso anno furono 97), il territorio principe è quello di Forlì, che vanta ben 20 etichette top, tallonato da Bologna che ne annovera 18. A seguire Piacenza e Modena si distinguono con 15 allori, mentre a Faenza i vini eccellenti sono 12. Restando in Romagna Cesena conta 9 vini top, più staccate Ravenna con 2 e Rimini con 3. In Emilia uguale risultato l’ha ottenuto Ferrara, mentre Reggio Emilia e Parma fanno coppia a 8 eccellenze ciascuna; 5 infine gli allori distribuiti a Imola, territorio “cerniera” tra le due anime regionali. Guardando dentro al bicchiere, tra le performance più convincenti in Romagna va menzionata quella del Sangiovese nelle versioni superiore e riserva. Sul fronte emiliano convince quest’anno il Gutturnio e restano una certezza Pignoletto, Malvasia e Lambrusco, che confermano la vocazione frizzante di una terra in grado di crescere anche sui vini fermi e passiti.