Mercato cinese, nuova strategia per il vino italiano
Un investimento di 4,7 milioni di euro per un progetto triennale dedicato al mercato cinese. A presentarlo al Ministero per le Politiche agricole nei giorni scorsi sono stati due fra i primari consorzi privati per la promozione del vino italiano all’estero, l’Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino-Consorzio. Le due sigle riuniscono 32 imprese italiane del comparto vino: in totale 20 mila ettari coltivati in tredici regioni italiane per un fatturato di 1,4 miliardi di euro, di cui 750 milioni rappresentati da esportazioni, il 17% dell’export complessivo italiano di settore.
L’obiettivo è quella di invertire un trend sfavorevole in Cina, dove, nonostante gli sforzi di internazionalizzazione delle aziende italiane, negli ultimi anni la quota di mercato del vino nazionale si è ridotta dall’8% del 2006 al 6% del 2012. Nel 2012, l’Italia ha venduto nel principale mercato mondiale per abitanti e per potenzialità appena 75 milioni di euro fra vini sfusi e imbottigliati contro i 612 della Francia, i 177 dell’Australia, i 114 del Cile e gli 87 della Spagna.
Troppe realtà individuali poco coordinate tra loro, a discapito di un’efficace comprensione del vino italiano nelle sue reali potenzialità: questo il problema individuato da chi si fa avanti con il nuovo progetto, che punta invece a intercettare tutti i diversi pubblici di riferimento: importatori e operatori commerciali, chef e sommelier, ma anche consumatori. Nello specifico, si tratterà di interventi istituzionali a carattere “pre competitivo“, cioè non mirate al supporto commerciale di marchi specifici. Si andrà quindi dalla formazione degli operatori attivi all’interno della filiera distributiva alla pubblicazione di un dizionario italiano-mandarino contenente i vocaboli dell’enogastronomia italiana, passando per una guida che spieghi come abbinare le cucine tradizionali cinesi coi vini italiani e una piattaforma web, sempre in mandarino, che coinvolga blogger, giornalisti e chef cinesi.
(25 agosto 2013)