Vino italiano alla conquista dell’Asia
Il vino italiano conquista il cuore dell’Estremo Oriente. Paesi come Singapore e Corea si stanno dimostrando particolarmente recettivi per il business enoico. In Corea, secondo i dati resi noti dall’ICE (Istituto Italiano per il Commercio Estero) nel periodo gennaio-settembre 2013, le importazioni di vino italiano sono aumentate del 17,74% (a 20,7 milioni di dollari US) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita di oltre 6 punti percentuali rispetto alla Francia che detiene il primato in questo mercato.
“I dati – dichiara Giancarlo Voglino, managing director di IEM – rispecchiano il trend positivo registrato negli ultimi anni dalle importazioni di vino in Corea. La concorrenza in questo mercato è molto forte, specialmente da parte del Cile che rappresenta il secondo Paese esportatore dopo la Francia. L’Italia si colloca al terzo posto con una quota di mercato di poco superiore al 16%, ma è interessante vedere come i nostri vini stiano registrando una crescita in percentuale maggiore rispetto ai cugini d’oltralpe. Dobbiamo dunque spingere e fare leva sui valori di tradizione ed eccellenza che distinguono il nostro prodotto da tutti gli altri. Il successo del vino tricolore è da attribuire non solo alla sua qualità, ma anche all’opera di promozione ed educazione che stiamo mettendo in atto da diversi anni”.
Con queste forti motivazioni IEM (International Exhibition Management) torna dunque in Asia con Simply Italian Great Wines che proprio in Estremo Oriente chiude il 2013 dopo il successo dei tour in Messico, Brasile, Russia e Stati Uniti. Con il patrocinio delle Ambasciate Italiane di Corea e Singapore, Simply Italian Asia Tour farà tappa l’11 novembre a Seoul e il 13 novembre a Singapore (qui l’evento è realizzato congiuntamente con la Borsa dei Vini di ICE) dove una trentina di aziende italiane – con la partecipazione di Federdoc, Istituto Grandi Marchi, Uvive-Unione Vini Veneti e Consorzio Vino Chianti – presenterà la propria produzione a distributori, buyer, stampa, opinion leader, produttori locali e importatori asiatici.
Duplice l’obiettivo: da un lato la creazione di contatti commerciali e dall’altro la diffusione di iniziative educazionali per gli addetti ai lavori orientali. Per questa ragione, accanto ai walk around tasting, assume un rilievo sempre maggiore l’organizzazione diseminari e workshop rivolti a tutti coloro che interverranno alla manifestazione alla ricerca di una nuova e più profonda conoscenza del prodotto vitivinicolo italiano.