Visita a Tenuta Colombarda: vini dall’animo green

Vini moderni dall’animo green: così potremmo riassumere la filosofia di Tenuta Colombarda, azienda vitivinicola storica delle prime colline di Cesena visitata di recente. Nata nella seconda metà del 1800 sulle colline cesenati a ridosso di Bertinoro, tra Paderno e San Vittore,  si compone di tre corpi aziendali per un totale di 50 ettari fra vigneti, oliveti e boschi.

I 23 ettari di vigneto a D.O.C., esposto prevalentemente a sud, sud-ovest, danno uve di qualità e hanno una buona resa correlata alla superficie fogliare (65- 70 hl/ha) grazie al terreno argilloso–tufaceo. Particolare attenzione è stata rivolta in questi ultimi anni alla sostituzione di vecchi vigneti e alla riconversione a vigneto di terreni collinari, sottraendoli così all’erosione e operando, tra l’altro, importanti sistemazioni di drenaggio.

L’anno della “rivoluzione” è stato il 2013, quando le prime rudimentali attrezzature sono state via via sostituite da altre sempre più moderne: il vino così ottenuto è un connubio tra tecnologia e tradizione per garantire al consumatore un prodotto sano, genuino, di alta qualità ma sempre e comunque tipico di questo splendido territorio. La realizzazione della cantina è avvenuta in più anni e ha visto la trasformazione di tutte le unità operative: cantiere di pigiatura, cantiere di fermentazione, cantiere di stoccaggio e stabilizzazione; preziose sotto questo aspetto le indicazioni dell’enologo Giuseppe Meglioli.

Animo green – Il 13 novembre 2018 Tenuta Colombarda, nella prestigiosa sede del Campidoglio, a Roma, ha ricevuto la Bandiera Verde Agricoltura (nella sezione Agri-ecology), ambito riconoscimento che la CIA-Agricoltori Italiani concede alle aziende che si distinguono per le loro capacità produttive e per la difesa del territorio e dell’ambiente. Questo riconoscimento è andato ad aggiungersi a quello “Ecofriendly” ricevuto sempre nello stesso anno da parte della guida Vini Buoni d’Italia del Tourngi Club italiano. Del resto da anni Tenuta Colombarda sposa, in tutta la sua filiera, una filosofia attenta e ragionata per il rispetto dell’ambiente e dell’uomo. Un autentico approccio green che parte dal vigneto e che si conclude in cantina. Pratica un’agricoltura sostenibile e di precisione riducendo notevolmente la quantità di agrofarmaci distribuiti e ottimizzandone l’utilizzo rispettando i principi della Difesa Integrata Avanzata.

Il vino consigliato – Tra i vini assaggiati ci ha piacevolmente sorpreso il ReBël Bianco, spumante brut Rubicone Igp Bianco. E’ la versione spumante del Pagadebit,un vino che nasce dall’uva Bombino bianco e che ha una lunga tradizione in Romagna. Il nome Pagadebit è legato alla grande generosità del vitigno,  capace di garantire una buona resa anche nelle annate più difficili e di ripagare l’impegno del mezzadro nei confronti del proprietario terriero in passato. In questa versione spumante (metodo charmat) si presenta come un vino dal carattere fresco e conviviale, moderno. Il suo punto di forza sta proprio nella sua diretta e allegra semplicità, in una fragranza di frutto esaltata da una bollicina fine. Consigliato come aperitivo o con antipasti e piatti leggeri di pesce.

 

 

Credits foto: Gianni Angelini