Il sangue di Montalcino (Giovanni Negri, Einaudi 2010, pp. 284)

Sangue di Montalcino

La copertina del libro “Il sangue di Montalcino” di Giovanni Negri

La trama

Cosa ci fa un commissario di polizia astemio tra i vigneti di Montalcino, Langhe e Franciacorta? Indaga sulla misteriosa morte di Roberto Candido, enologo di fama mondiale trovato ucciso nell’abbazia di Sant’Antimo. L’assassinio di uno dei più famosi winemaker non è certo un fatto che passa inosservato: lo capisce subito l’ispettore Cosulich, chiamato a districarsi tra interessi nascosti, segreti e intrighi internazionali con il fiato sul collo della stampa nazionale e della Cnn. La verità non è mai quella che sembra in questo giallo divino, chi si accontenta di restare in superficie è destinato a non avere risposte. Tra le vigne delle zone più belle d’Italia occorre scavare in profondità, entrare nella mente dei protagonisti, imparare a pensare come loro pur non avendo mai toccato un calice di vino. Già, il vino… forse il segreto sta tutto lì, in fondo al bicchiere o nella terra in cui fu raccolta la Prima Uva, vera e propria ossessione del povero enologo assassinato. Tra personaggi inventati ma talmente simili alla realtà da poterli immaginare con volti precisi, il sangue di Montalcino sarà spiegato con un colpo di scena in grado di rivelare segreti forse non così sconosciuti.

La frase

La terra conosce misteri che l’uomo non conosce. Questa è la verità